Storia del Liceo

Data: 05/01/2023

Storia del Liceo

L’edificio oggi occupato dal Liceo “Michelangiolo” è costituito da un nucleo quattrocentesco ampliato e ristrutturato nel Seicento e nell’Ottocento. L'edificio  recentemente (2011) è stato sottoposto a un nuovo intervento di  restauro che ha riguardato  la facciata. Il progetto e le diverse fasi sono state documentate e rese disponibili online.

Il nucleo quattrocentesco appartiene ad un convento cistercense, detto Cestello. Questo convento, che godette nel secondo Quattrocento della protezione di parenti (Lorenzo Tornabuoni) e amici (Dionisio Pucci) dei Medici, venne ristrutturato probabilmente su progetto di Giuliano da Sangallo. Appartengono a questo nucleo il chiostro d’ingresso, di forme e proporzioni brunelleschiane, formato da campate quadrate coperte da volte a crociera, sorrette da snelle colonne in pietra serena con bei capitelli, e la solenne Sala capitolare con affresco del Perugino che su di esso si affaccia.

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Nel 1628 vi si trasferirono le monache carmelitane di S. Frediano che fecero ristrutturare e ampliare il convento. E’ inquest’epoca che nacquero: la palestra grande, ex coro delle monache, con finestre dai bei cartigli ed un affresco, la palestra piccola, che era il Capitolo, l’ambiente antistante la palestra, ampio e voltato con alte crociere composite che fungeva da Sagrestia, le scale, la stanza per il Padre spirituale, oggi stanza dei professori, il parlatorio delle monache e della superiora,oggi rispettivamente segreteria e stanza delle fotocopie e dell’infermeria.

A chi si chiedesse come mai del chiostro quattrocentesco resti solo la metà, si deve infine ricordare che nell’Ottocento le monache furono cacciate, i locali indemaniati per far posto a appartamenti e al nostro liceo che fu fondato nel 1898, ma soprattutto che in vista dell’urbanizzazione della zona di Piazza d’Azeglio e via della Mattonaia, si decise di tracciare la prosecuzione di via della Colonna che arrivava a Borgo Pinti e per fare questo non si esitò a tagliare metà del Chiostro e con esso il Refettorio del vecchio convento cistercense.

Infine un’ultima curiosità: nell’Aula Magna sorprendono due finestre gotiche in pietraforte oggi tamponate, ma dai begli archi acuti: sono una traccia di un convento ancora più antico, costruito tra Duecento e Trecento, per le Repentite, “donne perdute” che avevano deciso di cambiare vita e che significativamente avevano intitolato la chiesa a Maria Maddalena.